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| 3) L’armatura
Goku e gli altri atterrarono nel grande cortile della Capsule Corporation, dove tutti si erano fermati, in attesa di vederli tornare. A Bulma bastò uno sguardo per capire che la situazione era seria. Nei minuti che seguirono, Goku spiegò tutta la battaglia ai presenti, senza dimenticare un solo dettaglio. Abbassata la testa, parlò anche della morte di Riff e Ianko. Le teste di tutti i presenti si abbassarono, in un muto silenzio. Goku alzò la testa per guardare Marion. Probabilmente stava male, soffriva, aveva bisogno di conforto in quel momento. Lei lo stupì. Iniziò a guardarsi intorno, osservandoli tutti con stupore, come se non si capacitasse delle teste abbassate e di quel silenzio, poi, tranquilla come una bambina, proruppe in uno strillo che fece voltare tutti. “Ok, e allora? Su, c’è una festa, no?” Bulma la guardò, socchiudendo gli occhi in un moto d’odio. Ma come si permetteva quella sgualdrina? Ianko era appena morto, e lei voleva continuare con la festa?! La moglie di Vegeta si avvicinò a grandi passi alla ragazza dai capelli blu, ma venne bloccata da Goku. “Non abbiamo tempo da perdere. Ci serve un posto dove rifugiarci per allenarci” Gli atri annuirono, ma nessuno era in grado di proporre un luogo. Alla fine fu Bulma a prendere la parola. “Bè, ho un piccolo rifugio sotto i ghiacci dell’Antartide. Potremo andare lì!”
Nel frattempo, sul pianeta dei Kaioshin, un grido stava spazzando via il silenzio di quel luogo fresco e ameno. Kaioshin indietreggiò, spaventato, lanciando di tanto in tanto occhiate al Sommo Kaioshin, perché lo aiutasse. Ma il compagno più anziano sembrava insensibile alle sue mute richieste di aiuto; semplicemente osservava la scena, con interesse, ridendo della difficoltà nella quale si trovava la divinità più giovane. Nel frattempo, la divinità dell’Est stava cercando di far ragionare la persona che si trovava davanti a lui, pur senza alcun risultato. La ragazza continuava a gridare, fermandosi giusto per prendere fiato e sistemandosi di tanto in tanto i lunghi capelli corvini con un gesto di stizza. “Come sarebbe a dire che è andato un’altra volta giù negli Inferi?!” Il giovane fece un altro passo indietro, mentre un velo di terrore scendeva sul suo cuore. Conosceva quella persona da moltissimi anni e sapeva per esperienza diretta che contrariarla non era una buona idea. Era già terribile da bambina, non osava immaginare come fosse adesso. Si fermò un secondo a riflettere: forse grazie alla fusione con i potara, adesso era diventato più forte di lei. Non lo sapeva, non l’aveva vista per tanto, troppo tempo. Mentre faceva questo ragionamento, la giovane continuava a passeggiare in cerchio, cercando di far sbollire la rabbia. Kaioshin le lanciò un’occhiata dubbiosa e riprese i suoi pensieri interrotti. Sì, forse era più forte di lei, adesso, ma, se anche lo fosse stato, n...Read the whole post... |
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